lunedì 4 dicembre 2006

Lettera aperta del Sindaco di Barrafranca

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Il 6 dicembre 2006 riceviamo e pubblichiamo qui interamente la lunga lettera del Sindaco di Barrafranca. Per ragioni di spazio accettabile, abbiamo pubblicato i 2.000 caratteri quasi finali della lettera nell'apposito post del blog di Beppe Grillo (i commenti sono in ordine cronologico, bisogna cercare questa data e ora 08.12.06 20:13)
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LETTERA APERTA
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“Angelo” non è solo!
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A seguito dell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera (1.12.2006) e rilanciato da “IL Blog di Beppe Grillo” (5.12.2006) la casella di posta elettronica del Sindaco è stata inondata – in queste ore - di email da ogni parte di Italia e del mondo.
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Avrei voluto rispondere singolarmente ad ognuna delle migliaia di lettere , di inviti, di appelli ,di moniti ma - per evidenti esigenze di immediatezza - permettetemi di farlo con questa mia unica lettera aperta.
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Premetto che quanto pubblicato da “Il Blog di Beppe Grillo” non corrisponde alla verità e rappresenta, invece, una realtà che offende e diffama la cittadinanza barrese e le sue istituzioni.
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Premesso questo, vorrei ringraziare di cuore quanti, con modi ed espressioni diverse, hanno voluto incoraggiare il Sindaco a “fare qualcosa”.
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Ringrazio tutti, anche quanti hanno usato, in buona fede e nella foga dei sentimenti, termini e frasi ingiuriose nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti della mia città e dei suoi abitanti.
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Ma capisco! Anch’io mi sarei comportato così leggendo lo scoop di Blog! Ma si può arrivare a distorcere la realtà in maniera tanto violenta e subdola su una tragedia quale la morte di Francesco per un meschino interesse di bottega, per aumentare la tiratura dei giornali o per aumentare il numero dei visitatori del proprio sito?
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Stiamo parlando di gossip, di calciomercato o di canzonette ?
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Che angoscia, che tristezza, che dolore leggere e rileggere quelle falsità che distorcono la realtà e deformano integralmente anche lo stesso articolo del Corriere della Sera a firma Giusy Fasano!
(vi prego di rileggere attentamente l’articolo e di confrontarlo con “Il Blog”).
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Un'altra premessa: mi dimetto immediatamente se viene provato che non ho fatto niente, che non ho avuto coraggio, che ho coperto i presunti colpevoli, che ho lasciato solo il “testimone-bambino”.
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Nessuno quanto me sa cosa abbiamo sofferto a Barrafranca!
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Vi prego di avere la pazienza di conoscere, di sapere la verità prima di giudicare e di condannare.
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In quel tragico pomeriggio del 16 dicembre dell’anno scorso il Signor Questore di Enna mi avvisava telefonicamente che un bambino risultava scomparso e la famiglia aveva sporto denunzia.
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Mi recavo immediatamente presso la Caserma dei Carabinieri ove trovavo i genitori del bambino, diversi familiari e vari investigatori dell’Arma dei Carabinieri con i quali immediatamente partecipavo alle prime indagini, organizzavo e coordinavo le ricerche.
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L’indomani mattina alle ricerche partecipavano, in un grande spirito di altruismo e di generosità, centinaia e centinaia di cittadini, di volontari, di giovani barresi.
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Il caso ha voluto che Francesco venisse trovato da una pattuglia di volontari proprio dove io personalmente, conoscendo il territorio, avevo suggerito di cercare.
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Il destino ha voluto che fossi io, insieme al Comandante della Compagnia di Piazza Armerina e al Comandante la Stazione dei Carabinieri di Barrafranca, a vedere per primo il corpo straziato di Francesco.
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Pensate cari amici, gentilissime mamme che potrò mai dimenticare - come uomo, come padre - l’immagine di quel bambino con gli occhi chiusi verso il cielo, con le braccia aperte, con la maglietta alzata, con il viso insanguinato, buttato accanto ai rottami di una vecchia lavabiancheria?
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Pensate voi che i “quaquaraqquà” del sud possano dimenticare lo straziante dolore del padre che – aggrappato a me - chiedeva di poter vedere suo figlio per l’ultima volta?
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“Non solo la mamma, non solo il papà, ma tutti noi abbiamo perso un figlio”: è quello che abbiamo gridato durante la messa in suffragio di Francesco. Tutti noi abbiamo provato e proviamo ancora quel dolore silenzioso che non si grida mai sui giornali ma che solo la gente perbene si tiene dentro.
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Tutta Barrafranca ha pianto quel suo giovane figlio.
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Nessuno ha festeggiato il Santo Natale, il nuovo anno.
Non sarebbe stato necessario neppure la proclamazione del lutto cittadino.
Ognuno di noi aveva il lutto dentro. E ancora oggi lo manteniamo con compostezza, con dignità.
In ogni ricorrenza, in ogni evento, in ogni occasione Francesco, il nostro Francesco è presente.
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Quando andiamo al cimitero a rendere omaggio ai nostri cari defunti, un fiore e una preghiera sono sempre riservati a Lui, sulla Sua tomba.
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Quei 13.115 cittadini che oggi vengono accusati di omertà, di complicità e di altre cose più orrende hanno partecipato - in attesa che l’Autorità Giudiziaria ci consegnasse la salma - pregando e piangendo ad una grande fiaccolata, a piedi per più di sette km e fino a quel maledetto posto.
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Non ci siamo fermati davanti a niente e a nessuno perché abbiamo giurato che mai più nessun innocente doveva così essere lapidato, mai più nessuna mamma doveva essere straziata da tanto dolore.
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Abbiamo immediatamente - con manifesti murali, comunicati, interviste – espresso ferma e dura condanna nei confronti di quei mostri che avevano osato violare la innocenza di un bambino di soli 13 anni e invitato l’intera comunità a collaborare con la giustizia per la ricerca della verità.
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I giornali, le Tv e radio nazionali e lo stesso Corriere della Sera avevano messo in evidenza l’”anomalo” comportamento del Sindaco di Barrafranca che – nel profondo sud – rompeva ed infrangeva la “regola” del silenzio e dell’omertà invitando pubblicamente, chiunque sapesse o avesse visto, a parlare.
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Abbiamo organizzato varie assemblee con i genitori, con i giovani, con le associazioni, con l’Associazione METER di Don Fortunato Di Noto, con i parroci, con le forze dell’ordine e - alla presenza costante ed attiva del Vescovo di Piazza Armerina – abbiamo invitato ed incoraggiato la gente a parlare, ad aiutare la giustizia ad individuare gli efferati autori.
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Ma abbiamo anche difeso, e continueremo a farlo in tutte le sedi e con tutte le nostre forze, la comunità barrese dall’assalto morboso dei media che volevano rappresentare la città come luogo di mafia, di droga, di disagio sociale, di pedofilia.
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Ancor prima dell’individuazione dei presunti responsabili abbiamo dato mandato al Capo Settore Affari Legali di costituirci – accanto alla famiglia Ferreri - parte civile nel processo contro i mostri - chiunque essi fossero – responsabili della morte del nostro Francesco e degli atti di pedofilia contro altri bambini.
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Per non dimenticare” abbiamo intitolato a Francesco la piazza dove lui andava a giocare.
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Abbiamo promosso progetti contro la pedofilia, contro il disagio giovanile; abbiamo contribuito ad aprire uno Sportello METER; abbiamo firmato un Protocollo di intesa per la realizzazione di una Città dei Ragazzi con la Prefettura, con la Diocesi di Piazza Armerina, con il comune di Pietraperzia e con la Comunità FRONTIERA di Don Giuseppe Di Stefano; stiamo lavorando alla costruzione di un Laboratorio Artistico-Musicale per i giovani; abbiamo già appaltato il nuovo Centro di aggregazione giovanile per il recupero dei giovani in stato di disagio sociale; abbiamo promosso in questi giorni - in collaborazione con la Polizia di Stato, con le scuole, con le Parrocchie, con le Associazioni di volontariato - un progetto contro il bullismo “Povero Bullo !!!”; ecc….

Pensate voi che questo sia un paese dove vi è “una grave situazione di pressione ambientale“?

Può questa comunità “alzare un muro di omertà e di ostilità”?

Vi chiedete ancora Dov’è il Sindaco? Dov’è il Parroco? Dov’è la Preside?

Pensate voi che chi ha avuto il “coraggio”, come noi, di dichiarare pubblicamente guerra alla droga, agli spacciatori, alla mafia, alla delinquenza organizzata che – come risulta da diverse indagini giudiziarie – ritiene il Sindaco Marchì un nemico, uno “sbirro” possa non avere il coraggio di difendere i propri figli, di difendere Francesco, di aiutare e sostenere il piccolo bambino-testimone?
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E’ vero, per fare il Sindaco ci vuole coraggio, ci vuole passione, ci vuole amore per la propria città e per la propria gente, ci vogliono i cd.....
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A qualcuno vorrei ricordare che i Sindaci (con la S maiuscola ) non sono mai “dipendenti” ma servitori dello Stato, della propria Comunità.
Il Sindaco non lo si fa mai per il misero “stipendio”!
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La Magistratura, la Prefettura e le Forze dell’Ordine sanno bene qual è stato il nostro personale impegno per la ricerca della verità e non vogliamo, neppure in questa occasione nella quale sarebbe legittimo – di fronte a tante ingiuste accuse - gridare, con tutta la rabbia in corpo, quanto abbiamo fatto per la ricerca della verità, per la individuazione dei “carnefici” di Francesco e per la tutela del piccolo bambino-testimone.
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I Barresi non siamo omertosi, mafiosi, conniventi o quaquaraqquà.
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Abbiamo forte il senso della famiglia, della difesa dei bambini, della vita. Quello che, purtroppo, è successo a Barrafranca è accaduto e accade, in questi giorni, in ogni parte d’Italia. Con la differenza che se lo stesso fatto succede a Barrafranca (piccolo centro della Sicilia) e la gente non parla questa è omertosa; se, invece, un fatto analogo si verifica in altre parti “civili“ d‘Italia allora la gente non ha visto o non ha sentito.
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E’ solo questione terminologica o culturale ?
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Nessuno ha alzato un muro di omertà e di ostilità!
Siamo rispettosi del lavoro della Magistratura così come siamo ossequiosi del principio di presunzione di innocenza sancito dalla Costituzione.
Subito dopo la chiusura delle indagini da parte della Magistratura e delle Forze dell’Ordine -alle quali va la nostra piena fiducia - è stata convocata una seduta straordinaria pubblica (trasmessa in diretta da varie emittenti) del Consiglio Comunale nel corso della quale il Signor Procuratore della Repubblica di Enna dr. Salvatore Cardinale - alla presenza del Sostituto Procuratore dei Minorenni di Caltanissetta, del Prefetto di Enna e dei massimi rappresentanti provinciali dei Carabinieri e della Polizia – dopo aver illustrato la particolare complessità delle indagini - ha dato atto dell’attivo contributo delle istituzioni locali e ha sensibilizzato l’intera cittadinanza a dare solidarietà e sostegno al piccolo “ANGELO” (così abbiamo voluto chiamare il nostro testimone-bambino) che aveva avuto il coraggio e la forza di aiutare la giustizia.
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La stessa Magistratura ha giustamente ritenuto - per ovvii motivi di riservatezza – di non diffondere la vera identità di “ANGELO” e nessuno, neppure il Sindaco, poteva e può commettere l’errore di pubblicizzare alcuna azione a sostegno del nostro “ANGELO” e della sua famiglia.
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Sappiamo bene quale significato e quale grande valore hanno il coraggio di “Angelo” e della sua famiglia.
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“ANGELO” non è e non sarà mai solo.
Lui e la sua famiglia sanno che gli siamo accanto silenziosi, senza clamore, in questa difficile e coraggiosa ricerca della verità.
Lo dobbiamo a lui, lo dobbiamo a Francesco,a tutte le mamme.
Lo dobbiamo ai nostri figli e alla nostra coscienza.
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Lo dobbiamo a tutti i nostri bambini, lo debbo a quel bambino che, durante la fiaccolata per Francesco, prendendomi la mano mi disse:
”Sindaco, aiutaci”.

Il 19 e 20 novembre scorso abbiamo organizzato la I° Giornata a difesa dell’Infanzia e dell’Adolescenza e “per non dimenticare…..Francesco” e con un preciso motto “Lasciateci giocare”.
In questa occasione Barrafranca è stata “elevata” dal Presidente della Provincia a “capitale dei bambini” per tutta la provincia di Enna.
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Siatene certi che continueremo, anche con l’aiuto di tutti Voi, a sostenere incondizionatamente il nostro “ANGELO” e la Sua famiglia, a non farlo sentire solo.
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Accolgo con estremo piacere la proposta della Signora Roberta Veneto di mettere sul sito comunale, accanto al manifesto “NO alla droga-Tutti insieme contro la droga“ un altro appello “NO ALL’OMERTA’: Per non dimenticare Francesco, per non lasciare solo ANGELO”.
Così come vi metterò a conoscenza - tramite il sito comunale - di tutte le iniziative e di tutte le azioni che porteremo avanti.
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Basta tutto questo?
Non lo so! Sono un povero sindaco (ora si con la s minuscola) che, a volte, si sente impotente di fronte a casi molto più grandi di lui.
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Ma ogni giorno mi dà forza la consapevolezza che “il sorriso di un bambino è il nostro bene più prezioso e difenderlo è la nostra arma più potente”.
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Un sincero grazie a tutti voi per questa immensa e solidale partecipazione e con l’augurio che possiate conoscere ed ammirare la vera Barrafranca e la vera Sicilia.
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Buon Natale e Felice anno nuovo
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Dal Palazzo Municipale 06 dicembre 2006
Totò Marchì
Sindaco di Barrafranca
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N.B: Qualcuno sicuramente si starà chiedendo perché il Sindaco non quereli “Il Blog di Beppe Grillo“ per le diffamanti offese ed ingiurie alla comunità barrese con conseguente richiesta di risarcimento dei danni e relativa devoluzione all’Associazione METER di Don Fortunato Di Noto che si occupa di lotta alla pedofilia?
La risposta è No, non querelo nessuno.
La mia guerra è dichiarata contro gli “orchi” e contro gli assassini non contro chi fa maldestramente solo “gossip”!
Sono sicuro che “IL Blog “ saprà apprezzare!

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